LA SCELTA DELL’ARBITRAGGIO: MARIANI A CASTELFRANCO VENETO

Pubblicato da Silvia Lucchesi il

LA SCELTA DELL'ARBITRAGGIO: MARIANI A CASTELFRANCO VENETO

“Fare l’arbitro vuol dire fare qualcosa con amore, sapersi rialzare dopo ogni caduta”. È con questa citazione di Stefano Farina e con un affettuoso ricordo della sua figura che, lunedì 11 aprile, l’arbitro della Commissione Arbitri Nazionale Serie A e B Maurizio Mariani ha iniziato la sua riunione presso la Sezione di Castelfranco Veneto. Una riunione che gli associati castellani aspettavano con trepidazione fin dal fortunato sorteggio del presidente Nicola Badoer all’assemblea dei Presidenti di Sezione dello scorso novembre e che non ha assolutamente tradito le aspettative. 

L’associato di Aprilia, con un’esposizione vivace e coinvolgente, ha tenuto ben desta l’attenzione della numerosa platea per tutta la serata, durante la quale ha affrontato diversi aspetti, a cominciare appunto dall’amore verso l’arbitraggio, che ha ribadito più volte essere “una scelta autonoma di ognuno, alla quale dobbiamo guardare con orgoglio per averla fatta, ma anche, proprio perché siamo stati noi a prendere questa decisione, avendo sempre voglia di fare meglio”. Mariani si è poi allora interrogato su cosa possa portarci a migliorare: sicuramente, fondamentale la conoscenza del regolamento, da leggere e rileggere con costanza, ma anche l’allenamento, soprattutto nei Poli Sezionali, luoghi che permettono non solo di correre insieme a dei colleghi, ma anche e soprattutto di trovare degli amici, destinati a rimanere tali per lungo tempo. Mariani si è poi soffermato anche sull’importanza dei Poli per la preparazione delle gare da arbitrare: per migliorare, è fondamentale anche arrivare alla gara consapevoli di quello che ci aspetta, e ciò può essere ottenuto non solo analizzando classifiche, comunicati e altri dati di questo tipo, ma anche (e soprattutto) parlando con i colleghi che si sono già confrontati con le squadre che si andranno a dirigere. 

Anche a partire dalla citazione iniziale, è stato affrontato il rapporto con l’errore: la partita perfetta non esiste, un arbitro sbaglierà sempre qualcosa. Ciò che deve fare è però cercare di limitare sempre di più gli errori e, soprattutto, sapersi rialzare dopo una partita andata male o un episodio sbagliato, utilizzandoli per migliorarsi sempre di più.  

Alla fine, spazio per le curiosità degli associati castellani. Numerose sono state le domande della platea: a Mariani è stato chiesto come è organizzata la settimana di allenamento di un arbitro di Serie A, come riesce a gestire un pubblico così numeroso, se ci sono stati nella sua carriera dei momenti difficili e come è riuscito a superarli. Tutte domande che hanno tenuto gli arbitri castellani attenti fino all’ultimo minuto, consapevoli dell’importanza dei consigli del collega e della loro applicabilità non solo nelle categorie più alte, ma fin dalle prime partite del Settore Giovanile. Sebbene le gare siano infatti diverse, la passione che anima Mariani e la platea castellana è la stessa, ed è proprio grazie ad essa che, in serate come queste, ci si sente sempre in famiglia. 

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